12 Ottobre 2018 Comments(0)

    Per un istante

    Sono qui,con la testa appoggiata al braccio a guardare la pagina bianca, chiedendomi cosa possa scrivere che abbia più bellezza di questo foglio immacolato. Quante avventure sono state scritte,quanti personaggi hanno preso vita nella storia lunghissima della letteratura e penso a quante ancora ne verranno scritte. Tanti personaggi da riempire letteralmente un pianeta. Un pianeta alternativo che vive nel cuore e nella mente di tutti i lettori. Amici; nemici; persone che non vorremmo avere mai incontrato e altre, invece,di cui non riusciamo più a fare a meno; insegnanti e insegnamenti di vita; esperienze che ci arricchiscono benché vissute per interposta persona; risate e lacrime, emozioni, speranze e sogni nel sogno.
    Scrivere significa proprio questo: dare un anima ai personaggi di fantasia che abitano dentro di noi, quasi diventassimo il “Dio” di quell’universo nel quale si muove il pianeta alternativo. Dando loro un’anima, permettiamo a quelle persone,finte nella loro essenza, di diventare reali dentro l’animo dei lettori. E nel fare questo, facciamo uscire i lati oscuri del nostro inconscio, portandoli quanto più possibile alla luce a seconda del nostro coraggio e della nostra sincerità. Affrontiamo ogni volta un viaggio di catarsi, quasi un viaggio di guarigione dalle nostre paure, dai nostri conflitti interiori. Ai personaggi, però, diamo semplicemente un’anima surrogata che da sola non può vivere. Può farlo soltanto attraverso l’anima di uno scrittore prima, e soprattutto di un lettore poi. In sostanza, soltanto aggrappandosi ad altre anime. In questo senso un libro è tanto dell’autore quanto di ciascun lettore, e ogni volta che viene letto acquista una nuova vita, un nuovo significato,un messaggio diverso.
    Ecco, credo che la gioia di uno scrittore sia proprio questa: sentirsi, per un istante, al pari di Dio.

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