Una volta lessi una frase, tanto per gioco, ma che si rivelò essere molto più interessante di quanto potessi immaginare. Recitava pressappoco così: Se potessi dire una sola parola al te stesso di dieci anni prima, quale sarebbe questa parola? Quando mi sono imbattuto in questa frase avevo già iniziato il mio percorso personale di studio della “cultura orientale”, termine troppo generico, ma che avremo modo di sviscerare in molte sue sfaccettature. Mi domando quale sarebbe la vostra risposta, poiché io ho avuto modo di vedere quanto sarebbe stata diversa la mia risposta se fossi stato a digiuno di tutti i miei studi orientali. Come primo approccio, comunque, pensai subito a una parola diventata ormai fondamentale in ogni aspetto del mio quotidiano: “Consapevolezza”. Ma cosa avrebbe capito il me stesso di dieci anni prima trovandosi davanti quella parola? Certo non quello che avrei voluto comunicargli. Subito dopo, quindi, iniziai a pensare ad altre parole che potessero indirizzare il me stesso di dieci anni prima verso il percorso che avevo iniziato. Non trovai nulla di adatto. Poi la risposta arrivò talmente semplice e banale che mi venne da ridere per non averci pensato prima.  Quella parola avrebbe spinto il me stesso più giovane a toccare temi mai affrontati prima. La curiosità è sempre stata un aspetto importante del mio modo di essere, e quella parola lo avrebbe sicuramente spinto ad approfondire la cultura dell’Oriente. È il nome di una persona che ha avuto un impatto molto profondo sul mio modo di pensare e sul mio approccio alla vita stessa. Questo nome è OSHO, dal mistico indiano Osho Rajneesh.

Se vi sembra interessante, provate anche voi a pensare a quale possa essere la parola. Spesso è proprio grazie a domande come questa che si scovano aspetti di noi stessi che, a causa del nostro usuale ragionamento, abitudinario e statico, non avremmo mai scoperto.

Avrei piacere se voleste condividere con me le vostre considerazioni.